COMEDÌA
di DANTE
a cura di Massimo Sannelli
Nella Comedìa Dante è il personaggio attivo, ma non il protagonista in senso classico; ed è nello stesso tempo l’autore del poema che lo riguarda come personaggio e non lo esalta in quanto uomo. […]. … è anche il perfetto poeta di un libro che è la Commedia delle Commedie.
Per Mandel’štam la Comedìa è “un grande favo formato secondo una certa necessità dalle api dell’immaginazione”: ancora l’assolutezza compatta, ma non brutale, abitata e intelligente (e la stessa pietra monumentale meraviglia per la sua massa, non per la freddezza).
Dante è l’unico poeta in grado di unirsi, legittimandosi da solo, alla schiera dei Grandi: Omero, Orazio, Ovidio, Lucano, Virgilio (Inf. IV 100-102). Dante arriva come sesto, l’Unico e l’Ultimo prima della Fine: l’unico cristiano tra tutti, l’unico Grande a cui il Paradiso non sarà negato. Anche il mondo è nella sesta età, e sta per cadere.
Non solo: Dante è l’ultimo Scrittore – il sesto, l’unico non latino e vivente – prima di una Fine che dovrà esserci e che “attendemo veracemente”. Dove si crede alla certezza della Fine totale, perché un Dio eterno ristabilirà il suo governo sul mondo, il problema non è il futuro ma l’eternità. E le stelle che chiudono ogni cantica del poema lo ricordano a tutti: vi è l’eterno, e questo eterno non sta in basso, ma in alto.
Il lettore non trova qui un nuovo commento o un commento, ancora meno il a dire il vero. commento. Trova un laboratorio, che spera e dispera [anche in forma di poesia]; e che dissemina idee, più per il futuro che per il presente – a dire il vero.
Dall’introduzione di Massimo Sannelli
http://lessness.splinder.com/post/23088459/dante-sannelli-comedia
ò
http://www.faraeditore.it/nefesh/comedia.html
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